Corriere della Sera di martedì 31 maggio 2016
Lo ricorderemo per sempre come ultimo gran Signore Rinascimentale, proprietario dell’isola Bisentina, strenuo difensore del lago di Bolsena, molto amato da
tutti.
Negli anni 70 era sindaco di Bolsena quando apparve un progetto dell’ENEL che avrebbe irrimediabilmente sconvolto tutti i laghi dell’Italia centrale.
L'Angelini, allora Presidente dell'ENEL, in vista della realizzazione della centrale nucleare di Montalto (poi rimasta incompiuta), pensò di utilizzare i laghi dell'Italia Centrale come serbatoi
idroelettrici.
Poiché le centrali nucleari lavorano bene a regime costante senza seguire la variabilità della domanda energetica, progettò di utilizzare la produzione
elettrica, quando eccedente, per pompare acqua dai fiumi Paglia e Tevere ed immetterla nei laghi Trasimeno, Bolsena, Vico e Bracciano, situati a quote rilevanti rispetto al livello del mare.
L’acqua così accumulata sarebbe divenuta una riserva per produrre energia idroelettrica quando la richiesta lo avesse reso necessario. I suddetti laghi sarebbero stati inquinati dall'acqua
torbida dei fiumi ed avrebbero subito escursioni di livello di alcuni metri, addirittura 15 quindici per il Lago di Vico.
Don Giovanni, promosse una consociazione fra i Sindaci dei Comuni danneggiati dal progetto e coinvolse nell’iniziativa la Contessa Giulia Maria Crespi, allora
proprietaria del Corriere della Sera, che organizzò una efficacissima campagna stampa avversa al progetto finché il Ministero dei Lavori Pubblici incaricò l’Istituto di Idrologia di Pallanza del
CNR, per una valutazione d'impatto ambientale. A seguito della medesima, quando ormai gli espropri e i lavori esecutivi erano iniziati (lo scavo di una galleria sotto la collina di Orvieto per
collegare il fiume Paglia al lago di Bolsena) il progetto venne fermato. Evitò un vero disastro!
Negli anni successivi si fece pressante il problema dell'inquinamento. Don Giovanni fondò l’Associazione Lago di Bolsena che si rese molto attiva per la
costruzione dell’attuale collettore circumlacuale. Poi fu la volta della vinta battaglia per la chiusura della centrale geotermica di Latera.
Durante una missione per l’Associazione Don Giovanni rimase gravemente ferito ad un occhio in un incidente stradale dopo il quale passò ad altri la
responsabilità dell’Associazione rimanendo però Presidente Onorario, sempre attento e vigile sostenitore fino all’ultimo giorno di tutte le iniziative di tutela del lago.
Ci ha lasciato i compiti di fermare gli inquinanti progetti geotermici attorno al lago e di sollecitare il completamento del collettore fognario
circumlacuale. Non mancheremo di impegnarci.
Associazione Lago di Bolsena