Novembre 2022 - Il Biodistretto e l'Associazione Lago di Bolsena al servizio delle amministrazioni: un seminario formativo per tecnici comunali

 

Tecnici comunali e amministratori di 18 Comuni aderenti al Biodistretto Lago di Bolsena sono stati invitati il 16 novembre 2022 alla Rocca dei Papi di Montefiascone al Seminario formativo sulla normativa relativa alla procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale (VINCA) e sui valori naturalistico-ambientali presenti nel territorio del Biodistretto.

L’incontro non era aperto al pubblico ma rivolto esclusivamente alle amministrazioni per formare il personale comunale sulla procedura di Valutazione di Incidenza, di fatto poco conosciuta nel nostro territorio e quindi attivata a macchia di leopardo solo da alcuni comuni. Il seminario è stato promosso dall’Associazione Lago di Bolsena e dal Biodistretto in collaborazione con la Regione Lazio e il Comune di Montefiascone. Hanno partecipato rappresentanti dei comuni di Celleno, Marta, Grotte di Castro, San Lorenzo Nuovo, Bolsena, Canino, Gradoli, Montefiascone, Capodimonte.

La sindaca di Montefiascone Giulia De Santis, in apertura, ha sottolineato l’importanza dell’adesione dei Comuni al Biodistretto quale strumento di tutela e di promozione del territorio con le sue eccellenze. Il Presidente del Biodistretto Gabriele Antoniella ha evidenziato l’utilità dell’attivazione della procedura della VINCA per sostenere e meglio calibrare i progetti nei nostri territori. 

In collegamento online, il Direttore della Direzione Regionale Ambiente Vito Consoli ha messo in luce che sono numerose le aree protette nel Lazio, ma purtroppo non il Lago di Bolsena per il quale l’unico presidio naturalistico è la rete Natura2000 istituita dall’Unione Europea ai sensi delle direttive Habitat e Uccelli. L’auspicio espresso da Consoli è che alcuni tecnici locali possano diventare interlocutori e partners cooperanti degli uffici regionali, per instaurare un proficuo patto di collaborazione a beneficio dei siti tutelati dalla normativa europea.

Il presidente dell’Associazione Lago di Bolsena Enrico Calvario, spiegando che la filosofia della rete Natura2000 è quella di tutelare i territori tenendo conto delle loro esigenze economiche e sociali, ha evidenziato che la presenza di numerosi siti Natura2000 nella Tuscia è anche merito delle amministrazioni che hanno conservato nel tempo i valori naturalistici che li caratterizzano. L’illustrazione dei vari tipi di habitat protetti che hanno funzioni di biodiversità molto importanti, la magnifica presenza di valori naturalistici unici (come le numerose specie di uccelli acquatici svernanti e nidificanti), l’attenzione alla gestione forestale e la permanenza di ambienti agricoli estensivi rappresentano valori economico-turistici preziosissimi da salvaguardare.

Per questo bisogna scongiurare l’avanzata di colture intensive che richiedono un uso potente di fitofarmaci e che aumenterebbero l’eutrofizzazione del lago; fondamentale è anche il mantenimento della vegetazione ripariale e, laddove possibile, la sua ricostituzione perché i canneti autoctoni, ad esempio, selvaggiamente eliminati dalle coste lacustri negli ultimi anni, rappresentano un prezioso habitat riproduttivo e fungono da fascia tampone per tutte le sostanze dannose che, provenienti dall’agricoltura, finiscono nel lago.

Anche in merito alla questione dell’attuale proliferazione di impianti di energia rinnovabile, come i generatori eolici e il fotovoltaico, è auspicabile una programmazione razionale affinché la loro localizzazione non produca effetti cumulativi che confliggono con gli interessi paesaggistici, naturalistici e agricoli del sito Natura2000.

Tanti altri gli spunti di riflessione relativi all’impatto antropico sull’ecosistema sul quale l’ufficio regionale della VINCA può essere chiamato a collaborare: lo studio delle semine di coregone, le possibili soluzioni per proteggere le alghe caracee, l’attenzione alla regolazione del livello del lago e alle sistemazioni idrauliche, la realizzazione della pista ciclabile, i tagli selvicolturali.

Certo è che il confine posto al sito Natura2000 Lago di Bolsena è insoddisfacente e poco sensato in quanto corre esattamente lungo il perimetro dello specchio d’acqua senza considerare l’importanza di tutelare l’area circostante che su di esso ha indubbiamente un impatto ecologico. Inoltre la mancanza di un ente di gestione unico per tutto il lago, da considerare come un unicum ecologico e culturale, suggerisce che tale funzione possa essere espletata dal Biodistretto a cui i comuni lacuali aderiscono, soluzione questa suggerita anche dal Direttore Consoli della Regione Lazio.

Gli esperti dell’Area protezione ambiente della Regione Lazio, Duccio Gentili e Alessandra Testa, intervenuti al seminario, in un approccio di apertura alla collaborazione con il Biodistretto, le associazioni, le amministrazioni locali e la cittadinanza, hanno chiaramente spiegato che la VINCA è un provvedimento di carattere preventivo obbligatorio per qualsiasi piano e progetto che possa incidere significativamente su un sito Natura2000, singolarmente o cumulativamente, per salvaguardare l’integrità del sito stesso. L’attivazione della procedura non riguarda ovviamente solo i piani ricadenti all’interno dei confini del sito ma anche quelli esterni che possono avere un’incidenza sul sito. Le numerose ZPS e ZSC presenti nel Lazio (quasi un quarto dell’intero territorio) hanno la finalità di salvaguardare la biodiversità attraverso il mantenimento o il ripristino degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna selvatiche.

I tecnici hanno evidenziato che pochi progetti arrivano all’ufficio regionale della VINCA dall’Alta Tuscia, forse perché le amministrazioni ancora non conoscono la procedura di Incidenza e forse anche per una carente comunicazione della Regione stessa. L’organizzazione di questo seminario formativo ha voluto supplire proprio a questa carenza ed è stata molto apprezzata dalla Regione.

È stato spiegato ai presenti che i siti Natura2000 non sono riserve rigidamente protette dalla normativa perché le forme di tutela dipendono dalle particolari evidenze naturalistiche di ciascun sito, pertanto gli interventi di tutela sono molto flessibili in quanto i siti contengono un contesto umano, economico e sociale che va mantenuto e preservato.

Le fasi della procedura della VINCA, per verificare che piani, progetti e attività siano compatibili con il sito, non sono complesse: a seguito dell’invio di una istanza da parte dell’amministrazione comunale, da una prima fase di screening si passa all’attivazione di una procedura appropriata con uno studio di incidenza, successivamente al quale l’ufficio VINCA esprime un parere motivato. Questo solitamente contiene delle mitigazioni che possono essere anche concordate insieme ai proponenti del progetto. Il parere motivato è vincolante e se non si ottempera vi sono delle sanzioni oppure anche l’obbligo di ripristino dei luoghi. L’istruttoria di verifica può essere attivata anche a seguito di una segnalazione. Il non rispetto del parere inficia tutto l’iter autorizzativo del progetto e di fatto lo annulla.

I tecnici della Regione hanno comunque insistito sul fatto che il parere negativo da parte dell’ufficio VINCA è rarissimo, proprio perché l’intera procedura è negoziata.

Altri interessanti dettagli tecnici sono stati forniti in merito alle linee guida nazionali del 2019 e alle recentissime linee guida regionali emanate il 27 ottobre 2022.

Durante il dibattito finale per avere chiarimenti e precisazioni, è emersa l’importanza del possibile ruolo del Biodistretto nella zonizzazione degli interventi cumulativi che potrebbero impattare sul sito, come ad esempio la proliferazione di colture intensive, così come l’importanza del dialogo tra gli uffici regionali e gli esperti del territorio i quali potrebbero fornire dati scientifici utili al perfezionamento delle normative vigenti.

A conclusione dell’evento, alcuni tecnici comunali presenti in sala hanno espresso apprezzamento per le importanti informazioni ricevute e hanno espresso alcune necessità, come ad esempio l’emanazione di un Piano di Utilizzo degli Arenili (PUA) unico per tutti i comuni lacuali.

Il Biodistretto e l’Associazione Lago di Bolsena continuano a porsi in ascolto delle esigenze espresse dagli attori del territorio e proseguiranno nella loro opera di diffusione delle conoscenze a beneficio di tutta la comunità.

 

Gabriele Antoniella – Presidente Biodistretto Lago di Bolsena

 Enrico Calvario – Presidente Associazione Lago di Bolsena